La voglia di cibo è una condizione attribuibile, tranne che in casi di particolari malattie, ad aspetti cerebrali più che fisiologici o di metabolismo. Quindi la scienza è sempre alla ricerca di comportamenti o condizionamenti che possano frenare quei meccanismi compensativi che ci spingono alla ricerca di cibo. Un recentissimo studio proveniente dagli Stati Uniti, pubblicato sulla rivista Brain Imaging and Behaviour sostiene che l’esercizio fisico riesce a moderare i comportamenti alimentari sbagliati. Lo scopo di questo studio era quello di esaminare l’effetto dell’esercizio fisico sulle risposte neurali a stimoli visivi alimentari nei bambini di età compresa tra 8 e 11 anni. Hanno ipotizzato che l’esercizio regolare comporterebbe una ridotta attività in aree di ricompensa del cervello. Sono stati analizzati 26 bambini in peso forma, sottoponendoli a sessioni sperimentali sedentarie e di attività fisica e misurandone le risposte neurali a immagini di alimenti ad alto e basso contenuto calorico, mediante la risonanza magnetica funzionale. Si è osservato che le aree implicate nei meccanismi compensativi, quali l’ippocampo sinistro, il lobo temporale, il giro centrale posteriore sinistro e l’insula destra anteriore, sono attivati dagli stimoli alimentari in modo diverso in seguito all’esercizio fisico. Questo studio dimostra che la risposta ad indicazioni esterne di cibo può essere alterata dall’esercizio e la comprensione di questo meccanismo può dare strumenti per regolare l’assunzione di cibi ad alto contenuto calorico. Insomma sembra che il nostro organismo abbia bisogno di atti di volontà che inneschino dei circoli virtuosi. Non solo fare attività fisica ha il riscontro immediato muscolare, ma agisce anche sul cervello in modo da non far desiderare alimenti calorici.
Daniele Corbo
Bibliografia: Brain reactivity to visual food stimuli after moderate-intensity exercise in children Masterson, T.D., Kirwan, C.B., Davidson, L.E. et al. Brain Imaging and Behavior (2017).