
Pioggia senza fine
che nutre l’angoscia
di chi nel pianto
ha trovato sostentamento,
fragili esistenze
trafitte dal dolore,
sciolte nella sera
quando una preghiera
invoca una carezza tenera
che materna consola
e diluisce la sofferenza.
Torrenti impetuosi
morti senza foce,
a tratti pericolosi
per reclamare vita,
cercano un’uscita
dove una calma tiepida
cullerà un angolo innocente
superstite nel cuore
con un raggio specchiato
di umano candore.
Daniele Corbo