Perché alcuni psicopatici hanno “successo”

Psychopath Painting by Husnu Konuk

La psicopatia è ampiamente riconosciuta come un fattore di rischio per comportamenti violenti, ma molti individui psicopatici si astengono da atti antisociali o criminali. Comprendere cosa porta questi “psicopatici” ad avere “successo” è sempre stato un mistero. Un nuovo studio condotto dai ricercatori della Virginia Commonwealth University fa luce sui meccanismi alla base della formazione di questo fenotipo “di successo”. Gli individui psicopatici sono molto inclini a impegnarsi in comportamenti antisociali, ma ciò che i risultati suggeriscono è che alcuni potrebbero effettivamente essere in grado di inibire questi impulsi rispetto ad altri. Anche se non sappiamo esattamente cosa scatena questo aumento nel controllo degli impulsi nel tempo, sappiamo che ciò si verifica per gli individui ricchi di alcuni tratti della psicopatia che hanno avuto relativamente più successo dei loro coetanei. Nel descrivere alcuni individui psicopatici come “di successo” contro “senza successo”, i ricercatori si riferiscono a traiettorie o esiti della vita. Uno psicopatico “di successo”, ad esempio, potrebbe essere un CEO o un avvocato ricco di tratti psicopatici, mentre uno psicopatico “senza successo” potrebbe avere quegli stessi tratti ma è incarcerato. Lo studio mette alla prova un modello compensativo di psicopatia “di successo”, che teorizza che individui psicopatici relativamente “di successo” sviluppano tratti di coscienza più grandi che servono a inibire i loro impulsi antisociali intensificati. Il modello compensativo presuppone che le persone più elevate in alcuni tratti psicopatici (come la grandiosità e la manipolazione) siano in grado di compensare e superare, in una certa misura, i loro impulsi antisociali attraverso aumenti dei tratti della coscienza, in particolare il controllo degli impulsi. Per testare questo modello, i ricercatori hanno studiato i dati raccolti su 1.354 gravi autori di reati minorenni che sono stati giudicati nei sistemi giudiziari in Arizona e Pennsylvania. Sebbene questi partecipanti non abbiano obiettivamente “successo”, questo è stato un campione ideale per testare le loro ipotesi per due motivi principali. In primo luogo, gli adolescenti sono in una fase di sviluppo principale per il miglioramento del controllo degli impulsi, consentendo la variabilità longitudinale per testare il modello compensativo. In secondo luogo, i trasgressori sono inclini ad atti antisociali, per definizione, e i loro tassi di recidiva hanno fornito un indice del mondo reale di fenotipi di psicopatia “di successo” rispetto a “non riusciti”. Lo studio ha scoperto che una psicopatia iniziale più elevata era associata ad aumenti più rapidi del controllo inibitorio generale e all’inibizione dell’aggressività nel tempo. Tale effetto è stato amplificato tra i trasgressori “di successo” o quelli che hanno commesso meno reati. Queste scoperte danno supporto al modello compensativo di psicopatia “di successo”, supportando un nuovo modello di psicopatia che è contraddittorio con gli altri modelli esistenti di psicopatia in quanto si concentra più sui punti di forza o “surplus “associati alla psicopatia piuttosto che sui semplici deficit. La psicopatia non è un tratto di personalità semplicemente composto da deficit: ci sono molte altre forme che può assumere. I risultati dello studio potrebbero essere utili in contesti clinici e forensi, in particolare per lo sviluppo di efficaci strategie di prevenzione e intervento precoce in quanto potrebbero aiutare a identificare i punti di forza che gli individui psicopatici possiedono in grado di scoraggiare il comportamento antisociale futuro. Questi risultati supportano il modello compensativo, secondo cui gli individui psicopatici che sviluppano un maggiore controllo autoregolativo sui loro impulsi antisociali ottengono relativamente più “successo” rispetto alle loro controparti meno regolamentate. Inoltre, i risultati parlano dell’importanza del modello a cinque fattori per comprendere la psicopatia e il ruolo cruciale della coscienza nella forma che assumono gli individui psicopatici.

Daniele Corbo

Bibliografia: “What Makes a ‘Successful’ Psychopath? Longitudinal Trajectories of Offenders’ Antisocial Behavior and Impulse Control as a Function of Psychopathy”. by Emily Lasko et all. PsyArXiv

Immagine: Psychopath (Husnu Konuk)

6 commenti Aggiungi il tuo

  1. A. ha detto:

    Interessante, di come questi individui psicopatici che hanno successo, riescono a vietare comportamenti antisociali.

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    1. Nonostante non provino sentimenti o emozioni di repulsione verso l’atto violento. La loro è una scelta di tipo morale razionale.

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  2. Le perle di R. ha detto:

    Molto interessante questo studio.

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  3. vincenza63 ha detto:

    Daniele, c’è da farsi venire la pelle d’oca…
    Buona domenica!
    Vicky

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    1. Eh lo so. Però ci sarebbe anche da fare sostegno psicologico dall’infanzia. Invece si investe sempre meno sul benessere psichico. Buona domenica cara

      Piace a 1 persona

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