
Un team di scienziati ha scoperto che piccoli movimenti oculari possono essere utilizzati come indice della capacità umana di anticipare le informazioni rilevanti nell’ambiente indipendentemente dalla modalità sensoriale delle informazioni. Il lavoro rivela una connessione tra i movimenti degli occhi e il senso del tatto. Il fatto che piccoli movimenti oculari possano ostacolare la nostra capacità di discriminare gli stimoli tattili e che la soppressione di tali movimenti oculari prima di uno stimolo tattile anticipato possa migliorare quella stessa capacità, potrebbe riflettere le aree cerebrali comuni, nonché le comuni risorse neuronali e cognitive, alla base sia dei movimenti oculari che dell’elaborazione degli stimoli tattili. Questa connessione tra gli occhi e il tatto rivela un legame sorprendente tra percezione, cognizione e azione. Lo studio ha chiesto ai partecipanti umani di distinguere tra due tipi di vibrazioni (“veloce” – alta frequenza rispetto a “lento” – bassa frequenza) prodotte da un dispositivo collegato al dito. I ricercatori hanno quindi rintracciato anche il più piccolo dei loro movimenti oculari involontari, noti come micro-saccadi. È noto che questi piccoli e rapidi movimenti degli occhi si verificano anche quando proviamo a fissare lo sguardo su un punto. Qui, ai partecipanti è stato chiesto di focalizzare il proprio sguardo su un punto di fissazione sullo schermo di un computer. Un segnale – un tocco suscitato dal dispositivo al dito – avrebbe annunciato la successiva vibrazione imminente. Ciò che i partecipanti non sapevano è che l’intervallo di tempo tra quell’indicazione e la vibrazione tattile era una parte centrale del progetto sperimentale. La manipolazione di quell’intervallo ha permesso ai partecipanti di alcuni blocchi di prevedere con maggiore precisione proprio quando si sarebbe verificata la vibrazione. In particolare, quando avevano queste informazioni precise, i ricercatori potevano vedere non solo come i tassi di microsaccadi dei partecipanti sarebbero diminuiti appena prima dello stimolo vibrazionale, ma anche come la loro capacità di distinguere tra vibrazioni veloci e lente fosse potenziata dalla soppressione delle micro-saccadi.
Daniele Corbo
Bibliografia: “Oculomotor freezing reflects tactile temporal expectation and aids tactile perception” by Stephanie Badde, Caroline F. Myers, Shlomit Yuval-Greenberg & Marisa Carrasco. Nature Communications
Immagine: Touch of the past (Daniel Wille)