
Walt Whitman scriveva: “Dammi il sole splendido e silenzioso con tutti i suoi raggi pieni di luce“. A guardare le spiagge sempre piene, nonostante il distanziamento sociale, sembrerebbe che questa richiesta del poeta oggi sia diventata molto comune, addirittura una vera e propria dipendenza. Infatti, secondo uno studio su oltre 260.000 persone guidato dai ricercatori del King’s College di Londra, il comportamento della ricerca del sole è collegato ai geni coinvolti nella dipendenza, nei tratti comportamentali e della personalità e nella funzione cerebrale. Ciò significa che il comportamento delle persone verso la ricerca del sole è complicato da una predisposizione genetica e questo deve essere preso in considerazione quando si progettano campagne di sensibilizzazione sul cancro della pelle. I ricercatori hanno studiato informazioni dettagliate sulla salute di 2.500 gemelli di TwinsUK, compreso il loro comportamento e la loro genetica alla ricerca del sole. I gemelli omozigoti in una coppia avevano maggiori probabilità di avere un comportamento simile circa la ricerca del sole rispetto ai gemelli non identici, indicando che la genetica gioca un ruolo chiave. Il team ha quindi identificato cinque geni chiave coinvolti nel comportamento di ricerca del sole da un’ulteriore analisi di 260.000 partecipanti di altre coorti. Alcuni di questi geni sono stati collegati a tratti comportamentali associati all’assunzione di rischi e alla dipendenza, inclusi il fumo, la cannabis e il consumo di alcol e il numero di partner sessuali. I risultati suggeriscono che affrontare l’eccessiva esposizione al sole o l’uso di lettini abbronzanti potrebbe essere più impegnativo del previsto, in quanto influenzato da fattori genetici. È importante che le persone siano consapevoli di questa predisposizione, in quanto potrebbe renderle più consapevoli del proprio comportamento e dei potenziali danni di un’eccessiva esposizione al sole. È chiaro che vediamo persone che hanno un comportamento solare molto malsano e ne sono pienamente consapevoli. Continueranno a esporsi eccessivamente anche se hanno chiari fattori di rischio di cancro della pelle. Questa ricerca mostra che i geni che regolano la dipendenza e altri comportamenti a rischio sono importanti e possono spiegare parte della reticenza nel cambiare i comportamenti al sole.
Daniele Corbo
Bibliografia: “Looking for Sunshine: Genetic Predisposition to Sun-Seeking in 265,000 Individuals of European Ancestry” by Sanna Marianna, Li Xin, Visconti Alessia, Freidin Maxim B, Sacco Chiara, Ribero Simone, Hysi Pirro, Bataille Veronique, Han Jiali, Falchi Mario. Journal of Investigative Dermatology.
Immagine: The Beach (Bea Jones)
Scoperta bizzarra ma ragionevole e soprattutto utile.
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Bizzarra relativamente. Attualmente il sole è spesso consigliato come una vera e propria terapia per la depressione in quanto è un potente serotoninergico. Quindi ha senso studiarne anche gli effetti negativi o la possibile dipendenza.
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Bizzarra nel senso che non avrei mai pensato potesse trattarsi di una dipendenza.
Conosco gli effetti benefici del sole e quelli dannosi, ma sembra che le persone tendano a sottovalutare questi ultimi.
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Esatto… Ci sono persone che non riescono a farne a meno, pur sapendo il rischio di tumori che corrono. Grazie per il tuo commento, buona settimana ☺️
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E mettono a rischio anche i più piccoli. Grazie a te per i tuoi interessanti articoli, buona giornata!
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Ne conoscevo gli effetti benefici e quelli dannosi… ma la dipendenza mi è nuova! Grazie per averne parlato.
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🌷😘
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🤗 🌼
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L’ha ripubblicato su Alessandria today @ Web Media. Pier Carlo Lava.
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Interessante…non potevo neanche immaginarlo.
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Grazie. Esiste invece ed è anche una dipendenza abbastanza diffusa
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