
Spesso situazioni di ansia ci portano a provare sensazioni di paura, oppure la paura alimenta in noi l’ansia, infatti, secondo una ricerca recentemente pubblicata sul Journal of Neuroscience, la paura e l’ansia riflettono la sovrapposizione di circuiti cerebrali. I risultati evidenziano la necessità di rivalutare i modelli esistenti che guidano la ricerca sull’ansia. Mentre “paura” e “ansia” sono spesso usati in modo intercambiabile, la teoria scientifica prevalente suggerisce che sono distinti, con diversi trigger e circuiti cerebrali separati. Si ritiene che la paura, una reazione fugace a un certo pericolo, sia controllata dall’amigdala, mentre l’ansia, uno stato di angoscia persistente e intensificato in risposta a una minaccia incerta, sia orchestrata dal Nucleo del letto della stria terminalis (BNST). Si pensa che BNST agisca come un sito di trasmissione all’interno dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene e regoli la sua attività in risposta allo stress acuto . Tuttavia, la risposta allo stress è correlata al tempo e il BNST non si attiva per la paura contestuale. Ciò significa che un’improvvisa situazione di paura che dura meno di dieci minuti, non attiva il BNST. Tuttavia, nuove prove suggeriscono che amigdala e BNST siano ugualmente sensibili a minacce certe e incerte. Il team di ricerca ha misurato l’attività cerebrale con la fMRI mentre le persone prevedevano di ricevere uno shock doloroso associato a un’immagine e un suono sgradevoli. In attesa di una minaccia, prevedibile o meno nel tempo, il cervello reclutava una rete sovrapposta di regioni del cervello tra cui il BNST e l’amigdala. In una serie di test, le due strutture hanno mostrato risposte statisticamente indistinguibili, suggerendo che gli stati di paura e ansia sono assemblati da un insieme comune di blocchi neurali fondamentali. Queste osservazioni sollevano importanti domande sul modello del National Institute of Mental Health statunitense che guida la ricerca sulla biologia dei disturbi emotivi.
Daniele Corbo
Bilbiografia: “Anxiety and the Neurobiology of Temporally Uncertain Threat Anticipation” by Juyoen Hur, Jason F. Smith, Kathryn A. DeYoung, Allegra S. Anderson, Jinyi Kuang, Hyung Cho Kim, Rachael M. Tillman, Manuel Kuhn, Andrew S. Fox and Alexander J. Shackman. Journal of Neuroscience.
Immagine: Fear (wery pollier)
Molto interessante.
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Grazie Rita! Un po’ teorico ma affascinante
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A me è piaciuto.
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Interessante articolo.
Penso che paura e ansia siano ben distinte, non confondibili come spesso accade, però una è agganciata all’altra, spesso si presentano insieme, mi sento di dire che spesso è così, una chiama l’altra, almeno in alcuni soggetti.
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Esatto, lo studio conferma la tua intuizione!
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L’ha ripubblicato su Alessandria today @ Web Media. Pier Carlo Lava.
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