La memoria spaziale umana dà la priorità agli alimenti ad alto contenuto calorico

Egg,Chips & Beans Painting by Mick Williams | Saatchi Art

Il cibo è spesso fonte di consolazione, soprattutto quello più gratificante come dolci e carboidrati. Forse sarà questo il motivo per cui, secondo uno studio pubblicato su Scientific Reports, gli esseri umani ricordano più accuratamente le posizioni degli alimenti ipercalorici rispetto a quelli ipocalorici . I risultati suggeriscono che la memoria spaziale umana, che consente alle persone di ricordare dove sono gli oggetti in relazione tra loro, si è evoluta per dare la priorità alla posizione dei cibi ipercalorici. I ricercatori hanno misurato la memoria della posizione del cibo istruendo 512 partecipanti a seguire un percorso fisso intorno a una stanza contenente otto campioni di cibo o otto tamponi di cotone profumati di cibo collocati in posizioni diverse. Quando i partecipanti hanno raggiunto un campione, hanno assaggiato il cibo o annusato il batuffolo di cotone e valutato quanto gli piaceva il campione. I campioni di cibo e odore includevano mele, patatine, cetrioli e brownie al cioccolato. Ai partecipanti è stato quindi chiesto di indicare la posizione di ogni alimento o campione di odore di cibo su una mappa della stanza. I partecipanti a cui erano presentati campioni di cibo erano il 27% più precisi e quelli a cui erano presentati campioni di odore di cibo erano il 28% più accurati nel mappare cibi ad alto contenuto calorico nella posizione corretta. La memoria spaziale non è stata influenzata dal fatto che i cibi fossero dolci o salati o da quanto ai partecipanti è piaciuto ogni campione. La mappatura complessiva degli alimenti era del 243% più accurata quando ai partecipanti venivano presentati campioni di cibo piuttosto che tamponi di cotone profumati. I risultati indicano che la memoria spaziale umana è orientata verso l’individuazione di cibi ipercalorici. Questo pregiudizio avrebbe potuto aiutare gli antenati umani a sopravvivere in ambienti con disponibilità di cibo variabile, consentendo loro di individuare in modo efficiente cibi densi di calorie per poter sopravvivere.

Daniele Corbo

Bibliografia: “Human spatial memory implicitly prioritizes high-calorie foods” by Rachelle de Vries, Paulina Morquecho-Campos, Emely de Vet, Marielle de Rijk, Elbrich Postma, Kees de Graaf, Bas Engel & Sanne Boesveldt. Scientific Reports.

Immagine: Egg,Chips & Beans (Mick Williams)

6 commenti Aggiungi il tuo

  1. moragnoffke ha detto:

    What an intriguing idea.

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  2. scienziatimatti ha detto:

    Quindi secondo questo studio il gusto è più potente dell’olfatto nello stimolare la memoria? Non sono esperto di questo campo, ma direi che in genere è l’olfatto ad essere associato con la memoria. Anche questa sarebbe una cosa interessante da approfondire!

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    1. In realtà nell’articolo è scritto “I partecipanti a cui erano presentati campioni di cibo erano il 27% più precisi e quelli a cui erano presentati campioni di odore di cibo erano il 28% più accurati nel mappare cibi ad alto contenuto calorico nella posizione corretta.” Comunque non era scopo dello studio determinare la prevalenza di un senso sull’altro, altrimenti doveva essere condotto in modo più rigoroso. Grazie per il commento, molto appropriato.

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  3. Le perle di R. ha detto:

    È possibile che se li ricordassero perché l’odore li portava ad averne desiderio?

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    1. Accadeva lo stesso per il campione di assaggi. E comunque sarebbe stata una forma di memoria

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