
Psicopatici maniaci di motoseghe e zombi divoratori di cervelli sono topic comuni nei film dell’orrore e nelle case infestate, che, in anni normali, sono popolari destinazioni del periodo di Halloween per gli amanti del brivido. Ma cosa rende esperienze così spaventose così avvincenti, e perché le cerchiamo attivamente in ambienti ricreativi a tema? Una nuova ricerca accettata per la pubblicazione sulla rivista Psychological Science rivela che l’orrore ci intrattiene in modo più efficace quando innesca una risposta fisica distinta, misurata dai cambiamenti nella frequenza cardiaca, ma non è così spaventoso da essere sopraffatti. Quella linea sottile tra il divertimento e un’esperienza spiacevole può variare da persona a persona. Indagando su come gli esseri umani traggono piacere dalla paura, scopriamo che sembra esserci un ‘punto debole’ in cui il divertimento è massimizzato. Questo studio fornisce alcune delle prime prove empiriche sulla relazione tra paura, divertimento e eccitazione fisica nelle forme ricreative di paura. Per anni, i ricercatori hanno sospettato che l’eccitazione fisiologica, come un impulso accelerato e un rilascio di ormoni nel cervello, possa svolgere un ruolo chiave nello spiegare perché così tante persone trovano i film dell’orrore e le case infestate così attraenti. Fino ad ora, tuttavia, non è stata stabilita una relazione diretta tra l’eccitazione e il godimento di questo tipo di attività. Nessuno studio precedente ha analizzato questa relazione a livelli soggettivi, comportamentali e fisiologici. Per esplorare questa connessione, i ricercatori hanno studiato come un gruppo di 110 partecipanti ha risposto a un’attrazione commerciale di una casa stregata a Vejle, in Danimarca. I ricercatori hanno dotato ogni partecipante di un cardiofrequenzimetro, che ha registrato dati in tempo reale mentre camminavano attraverso l’attrazione. La casa stregata di quasi 50 stanze ha prodotto un’esperienza horror dal vivo coinvolgente e intima. L’attrazione utilizzava una varietà di tattiche spaventose per spaventare gli ospiti, comprese le frequenti paure di salto, in cui zombi o altri mostruosi abomini apparivano improvvisamente o caricavano verso l’ospite. I ricercatori hanno anche studiato i partecipanti in tempo reale attraverso monitor a circuito chiuso all’interno dell’attrazione. Ciò ha consentito al team di effettuare osservazioni di prima mano sulle reazioni dei partecipanti agli elementi più spaventosi e, successivamente, di fare in modo che programmatori indipendenti analizzassero il comportamento e le risposte dei partecipanti. Dopo l’esperienza, i partecipanti hanno valutato il loro livello di paura e divertimento per ogni incontro. Confrontando queste esperienze auto-riferite con i dati dei cardiofrequenzimetri e delle telecamere di sorveglianza, i ricercatori sono stati in grado di confrontare gli elementi dell’attrazione legati alla paura e al divertimento a livello soggettivo, comportamentale e fisiologico. La paura ricreativa si riferisce all’esperienza emotiva mista di provare paura e piacere allo stesso tempo. La paura è generalmente considerata un’emozione spiacevole che si è evoluta per proteggere le persone dal male. Paradossalmente, gli esseri umani a volte cercano esperienze spaventose per scopi puramente ricreativi. Gli studi precedenti sulla paura ricreativa, tuttavia, non sono stati in grado di stabilire una relazione diretta tra divertimento e paura. Gli studi sulle risposte paurose ai media, ad esempio, sono stati condotti principalmente in ambienti di laboratorio con stimoli relativamente deboli, come brevi videoclip di film spaventosi. Tali configurazioni sperimentali a volte possono rendere difficile misurare l’eccitazione fisiologica perché le risposte possono essere modeste in un contesto di laboratorio. Condurre lo studio presso un’attrazione infestata, dove i partecipanti urlano di paura e gioia, ha reso questo compito più facile. Presentava anche sfide uniche, come la logistica immensamente complessa associata alla conduzione di studi empirici in un contesto del mondo reale ‘disordinato’ come una casa infestata. Tracciando la relazione tra la paura auto-riferita e il divertimento, i ricercatori hanno scoperto una tendenza a forma di U invertita, rivelando un apparente punto debole per la paura in cui il divertimento è massimizzato. Se le persone non sono molto spaventate, non godono così tanto dell’attrazione, e lo stesso accade se sono troppo spaventate. Invece, sembra che una quantità di paura ‘giusta’ sia centrale per massimizzare il divertimento. I dati hanno anche mostrato una forma a U invertita simile per le firme della frequenza cardiaca dei partecipanti, suggerendo che il divertimento è correlato a deviazioni giuste dal normale stato fisiologico di una persona. Tuttavia, quando incontri paurosi innescano deviazioni ampie e durature da questo stato normale, misurate dalle frequenze del polso che vanno su e giù frequentemente per un periodo di tempo più lungo, spesso seguono sensazioni spiacevoli. Questo è sorprendentemente simile a ciò che gli scienziati hanno scoperto per caratterizzare il gioco umano. Si sa, ad esempio, che la curiosità è spesso suscitata quando le persone hanno le loro aspettative violate in modo giusto e diversi resoconti di gioco sottolineano l’importanza di dosi giuste di incertezza e sorpresa per spiegare perché il gioco è piacevole. In altre parole, quando i fan dell’horror guardano Freddy Krueger in TV, leggono un romanzo di Stephen King o si fanno strada urlando attraverso un’attrazione infestata, stanno essenzialmente giocando con la paura.
Daniele Corbo
Bibliografia: The study will appear in Psychological Sciences.
Immagine: Halloween Trick Or Treating (Julie Pace Hoff)
Penso di avere un’elevatissima paura della paura provocata da film e attrazioni. Tendo a evitare e basta, eppure nel quotidiano devo dire che mi spavento molto poco, non sono preda di cattivi pensieri o terrori immotivati. e, in caso di necessità, tendo ad affrontare il pericolo e ho già dimostrato una discreta prontezza nell’evitare conseguenze. Però un film splatter alla Dario Arfgento mi mette col morale a terra… Penso di aver mantenuto un’attitudine infantile, per cui quello che vedo nel film, dalla mia mente è percepito come reale. I libri, invece, non hanno questa presa su di me.
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Trovo tutto questo molto sano…
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Meno male! Buona serata!
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Buona serata a te, un abbraccio
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Anch’io ho la tendenza ad evitare, comprese le letture paurose.
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Non lo trovo strano, cara Rita. Credo appartenga alle persone più sensibili e emotive
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Un tempo non mi sarei definita tale, ma andando avanti con gli anni forse lo sono, o lo sono diventata
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Non amo particolarmente i film “horror”, ma quelli in cui la tensione è ben equilibrata con i “salti sulla sedia” come nel film Alien o il Sesto senso. Sono invece assai attratto dai videogiochi horror perché sono parte “attiva”. Come hai descritto, si tratta di un “gioco” con le proprie paure e la sfida a mettersi alla prova (senza conseguenze 😜). Esperimento assai interessante. Grazie
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Si, è un modo di vivere l’esperienza senza farsi male…Grazie a te per il tuo commento!
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