
Imparare una lingua più tardi nella vita cambia il modo in cui le due metà del cervello contribuiscono. Man mano che le abilità migliorano, la comprensione del linguaggio cambia la specializzazione dell’emisfero, ma la produzione no, secondo una nuova ricerca pubblicata sul Journal of Neuroscience. I due lati del cervello non dividono equamente il lavoro per ogni funzione. Nella maggior parte delle persone, la lingua si basa sull’emisfero sinistro, ma l’emisfero destro può subentrare dopo un infortunio a sinistra. L’emisfero destro può anche contribuire all’apprendimento di una nuova lingua, rendendo poco chiaro se l’emisfero sinistro sia effettivamente specializzato per la lingua. Un team di ricercatori ha utilizzato la risonanza magnetica per confrontare l’attività neurale tra gli emisferi negli studenti di lingue adulti durante la lettura, l’ascolto e la conversazione nella loro lingua madre e in quella nuova. Nelle prime fasi dell’apprendimento delle lingue, le lingue native e nuove sembravano abbastanza simili nel cervello, ma negli studenti avanzati le due lingue erano più distinte. Le lingue native e nuove erano in grado di reclutare emisferi opposti per la comprensione, ma parlare entrambe le lingue rimaneva dipendente dall’emisfero sinistro. Questi risultati suggeriscono che la produzione è collegata all’emisfero sinistro, mentre la comprensione è più flessibile. Questo potrebbe spiegare perché è più difficile imparare a parlare una nuova lingua da adulti, anche se è possibile imparare a capirla abbastanza bene.
Daniele Corbo
Bibliografia: “Converging evidence for differential specialisation and plasticity of language systems” by Kshipra Gurunandan, Jaione Arnaez-Telleria, Manuel Carreiras and Pedro M. Paz-Alonso. Journal of Neuroscience
Immagine: Birth of the language n. 2 (Enza Varvara)
Questo articolo mi riguarda parecchio da vicino. Come credo di aver già detto, nel 2009 sono stata operata al cervello a causa di un angioma cavernoso nell’emisfero sinistro, in prossimità dell’area del linguaggio. È andato tutto bene, grazie ai 2 neurochirurghi che mi hanno operata. Ora, 2 anni dopo ho sostenuto l’esame di Lingua e letteratura latina. Avevo studiato la lingua anni prima in un corso universitsrio per principianti ed ero in grado di pensare ‘in latino’. Quando ho dovuto riprendere in mano la lingua latina (seguendo un altro corso universitario per principianti) ho avuto difficoltà enormi: era come sovrascrivere le nozioni precedenti con le nuove acquisite, come si può fare coi file scritti al pc. È stato frustrante. La letteratura non mi ha creato grandi problemi ma la lingua non mi entrava in testa. Alla fine ho passato l’esame col 18, quasi mendicato perché era l’ultimo esame e perché – documento dell’ospedale alla mano – non sarei stata in grado di raggiungere risultato migliori per quanto ci avrei provato.
Ancora oggi, se cerco di imparare, o reimparare, una lingua straniera sento una sorta di disagio e finisco per lasciare dopo un po’. Forse si tratta di un riflesso psicologico – non saprei dirlo. L’entusiasmo no mi manca ma dopo un po’ cedo. 🙄
Buona giornata e grazie per questa tua preziosa attività. 😊
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Direi che sei eccezionale! Col tipo di operazione che hai subito avresti potuto perdere tutte le capacità linguistiche, anche le più elementari. Addirittura hai fatto un esame di latino… Complimenti a te! Un abbraccio
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Sono stata molto fortunata. Solo dopo l’intervento ho saputo che sarebbe stastato una minima imprecisione per precludermi l’uso del linguaggio. Per un po’ di tempo ho avuto una fastidiosa afasia anomica. Ma poi, piano piano, ho recuperato.
In realtà, la parte linguistica dell’esame è stata un disastro. Mi sono salvata con la letteratura. Ma è andata.
Per il resto, dopo l’operazione avevo come unico obiettivo recuperare prima possibile tutte le mie facoltà cerebrali. 🙂
Un abbraccione a te. 😊
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😊🌹
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* “stastato ” voleva essere sia “bastato” che “stato sufficiente” ed è uscito ciò che è uscito. 🙊
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ma era tutto chiaro…tranquilla!
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Ho sempre bisogno di correggermi… 😉
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Ok, lo capisco… Buona serata, un abbraccio🤗
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A te. 🙂🤗
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Ho trovato interessantissimo il tuo articolo. Io ho studiato inglese all’Università, non prima perché al liceo sono stata costretta a proseguire la lingua imparata alle medie, e cioè francese. Chissà cosa c’è nel mio cervello…
Buona giornata, Daniele caro
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Il tuo cervello ha sicuramente le aree legate al linguaggio molto sviluppate… Un abbraccio cara Luisa😘
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Questa sì che è una bella notizia!!! Grazie…
Buon pomeriggio
🍂💕🍂
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Mi potrei spiegare moolte cose di me leggendo questoarticolo.
Dopo il risveglio dal coma ci siamo resi conto che molto della lingua inglese era svanita, ora stento a riprenderla, memorizzo e cancello velocemente (anche se questo è il difetto che mi è rimasto), ma stranamente a volte capisco se penso e non parlo. Mha!
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Bisognerebbe farti una risonanza magnetica funzionale per vedere le attivazioni delle aree legate al linguaggio.
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Ci penserò.
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L’ha ripubblicato su tedescamente.
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