Accumulatori digitali: identificati quattro tipi: quale sei?

Ivan Milenkovic Artworks |

Quante email ci sono nella tua casella di posta? Se la risposta è migliaia, o se spesso fai fatica a trovare un file sul tuo computer tra il suo disco rigido disordinato, potresti essere classificato come un accumulatore digitale. Nel mondo fisico, il disturbo da accumulo è stato riconosciuto come una condizione psichiatrica distinta tra le persone che accumulano quantità eccessive di oggetti al punto da impedire loro di vivere una vita normale. Ora, la ricerca ha iniziato a riconoscere che l’accumulazione può essere un problema anche nel mondo digitale. Un caso di studio pubblicato nel British Medical Journal nel 2015 ha descritto un uomo di 47 anni che, oltre ad accumulare oggetti fisici, ha scattato circa 1.000 fotografie digitali ogni giorno. Trascorreva quindi molte ore a modificare, classificare e copiare le immagini su vari dischi rigidi esterni. Era autistico e potrebbe essere stato un collezionista piuttosto che un accumulatore, ma le sue tendenze OCD digitali gli hanno causato molta angoscia e ansia. Gli autori di questo documento di ricerca hanno definito l’accumulazione digitale come “l’accumulo di file digitali al punto da perdere la prospettiva che alla fine si traduce in stress e disorganizzazione”. Esaminando centinaia di persone, i ricercatori hanno scoperto che l’accumulazione digitale è comune sul posto di lavoro. In uno studio di follow-up, in cui hanno intervistato i dipendenti di due grandi organizzazioni che mostravano molti comportamenti di accumulo digitale, hanno identificato quattro tipi di accumulatore digitale. I “raccoglitori” sono organizzati, sistematici e controllano i propri dati. Gli “accaparratori accidentali” sono disorganizzati, non sanno cosa hanno e non hanno il controllo su di esso. L ‘”accaparratore per istruzione” conserva i dati per conto della propria azienda (anche quando potrebbe cancellarne gran parte). Infine, gli “accaparratori ansiosi” hanno forti legami emotivi con i loro dati e sono preoccupati di eliminarli. Sebbene l’accaparramento digitale non interferisca con lo spazio di vita personale, può chiaramente avere un impatto negativo sulla vita quotidiana. La ricerca suggerisce anche che l’accaparramento digitale rappresenta un serio problema per le imprese e altre organizzazioni e ha anche un impatto negativo sull’ambiente. Per valutare l’entità dell’accumulazione digitale, inizialmente hanno intervistato più di 400 persone, molte delle quali hanno ammesso di avere comportamenti di accumulo. Alcune persone hanno riferito di aver conservato molte migliaia di e-mail nelle caselle di posta in arrivo e nelle cartelle archiviate e non hanno mai cancellato i loro messaggi. Ciò era particolarmente vero per le e-mail di lavoro, che erano considerate potenzialmente utili come prova del lavoro svolto, un promemoria delle attività in sospeso, o semplicemente tenute “per ogni evenienza”. È interessante notare che, quando è stato chiesto di considerare le conseguenze potenzialmente dannose della mancata eliminazione delle informazioni digitali, come la minaccia alla sicurezza informatica per le informazioni aziendali riservate, le persone erano chiaramente consapevoli dei rischi. Eppure gli intervistati hanno mostrato ancora una grande riluttanza a premere il pulsante Elimina. A prima vista, l’accumulazione digitale potrebbe non sembrare un grosso problema, soprattutto se gli accumulatori digitali lavorano per grandi organizzazioni. Lo storage è economico ed effettivamente illimitato grazie ai sistemi di archiviazione “cloud” di Internet. Ma l’accumulazione digitale può ancora portare a conseguenze negative. Innanzitutto, archiviare migliaia di file o e-mail è inefficiente. Sprecare grandi quantità di tempo alla ricerca del file giusto può ridurre la produttività. In secondo luogo, più dati vengono conservati, maggiore è il rischio che un attacco informatico possa portare alla perdita o al furto di informazioni coperte dalla legislazione sulla protezione dei dati. Nell’UE, le nuove regole GDPR significano che le aziende che perdono i dati dei clienti a causa dell’hacking potrebbero essere colpite da pesanti sanzioni. La conseguenza finale dell’accumulazione digitale – a casa o al lavoro – è ambientale. I dati accumulati devono essere archiviati da qualche parte. La riluttanza a disporre di un clear-out digitale può contribuire allo sviluppo di server sempre più grandi che utilizzano notevoli quantità di energia per raffreddarli e mantenerli. La ricerca ha dimostrato che gli accumulatori fisici possono sviluppare strategie per ridurre i loro comportamenti di accumulo. Mentre le persone possono essere aiutate a smettere di accumulare, sono più resistenti quando si tratta di sbarazzarsi effettivamente dei loro beni cari – forse perché le “antropomorfizzano”, trattando gli oggetti inanimati come se avessero pensieri e sentimenti. Non si sa ancora abbastanza sull’accumulazione digitale per vedere se si applicano difficoltà simili o se le strategie di coping esistenti funzioneranno anche nel mondo digitale. Ma hanno scoperto che chiedere alle persone quanti files pensano di avere, spesso li sorprende e li allarma, costringendoli a riflettere sulla loro accumulazione digitale e sui comportamenti di archiviazione. Poiché l’accumulo è spesso associato ad ansia e insicurezza, affrontare la fonte di queste emozioni negative può alleviare i comportamenti di accumulo. I luoghi di lavoro possono fare di più qui, riducendo il traffico di posta elettronica non essenziale, rendendo molto chiaro quali informazioni devono essere conservate o eliminate e offrendo formazione sulle responsabilità dei dati sul posto di lavoro. In tal modo, le aziende possono ridurre l’ansia e l’insicurezza legate all’eliminazione di informazioni obsolete o non necessarie, aiutando i lavoratori a evitare l’obbligo di salvare e archiviare ossessivamente la maggior parte dei propri dati digitali.

Daniele Corbo

Bibliografia: The Conversation

Immagine: Laptop Light 8 (Ivan Milenkovic)

5 commenti Aggiungi il tuo

  1. moragnoffke ha detto:

    Thought provoking

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  2. auacollage ha detto:

    Meno male non faccio parte del gruppo!!!

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    1. Immaginavo che non ti riguardasse questo tipo di problematica…

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      1. auacollage ha detto:

        🤗🤣🙋🏼‍♀️

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