
Le persone che non sono in grado di pagare l’affitto o il mutuo dormono meno dei loro coetanei che non hanno tali problemi, e coloro che sono costretti a trasferirsi a causa di problemi finanziari dormono ancora meno, secondo un nuovo studio di RAND Corporation (un’organizzazione di ricerca senza scopo di lucro). Lo studio, che ha seguito 1.046 persone che ricevono assistenza in California per diversi anni, è il primo ad analizzare la relazione tra insicurezza abitativa e risultati del sonno dopo aver controllato la durata del sonno e la qualità del sonno misurata prima delle esperienze con l’insicurezza abitativa. Dallo studio è emerso che le persone che non erano in grado di pagare l’affitto o il mutuo dormivano in media 22 minuti in meno a notte rispetto ai loro coetanei che erano in grado di pagare l’affitto o il mutuo. Le persone costrette a trasferirsi perché non potevano pagare l’affitto o il mutuo dormivano in media 32 minuti in meno a notte rispetto ai loro coetanei che non erano costretti a trasferirsi. I risultati sono pubblicati online dalla rivista Sleep. Questo è il primo studio che dimostra che l’insicurezza abitativa rappresenta un netto ostacolo alla durata e alla qualità del sonno sano. La stabilità e le condizioni del proprio ambiente domestico sono di fondamentale importanza per la salute e il benessere. Lo studio ha analizzato le informazioni del California Socioeconomic Survey, uno studio longitudinale condotto da RAND di partecipanti al programma di benessere statale, chiamato CalWORKs. L’indagine segue un campione casuale di 1.657 adulti tratti da una popolazione di 15.600 famiglie economicamente svantaggiate che si sono iscritte per la prima volta a CalWORKs tra il 2011 e il 2014 in una delle sei diverse contee: Alameda, Fresno, Los Angeles, Riverside, Sacramento e Stanislaus. Il nuovo studio RAND ha utilizzato le informazioni di un campione di 1.046 partecipanti che hanno partecipato a sondaggi nel periodo 2015-16 e 2017-18 e che hanno risposto a domande sulla durata del sonno, sulla qualità del sonno e sull’insicurezza abitativa. Le riduzioni della qualità del sonno dettagliate dallo studio erano da piccole a moderate rispetto agli standard convenzionali, ma i ricercatori affermano che il sonno è cumulativo in modo tale che lievi riduzioni si accumulano nel tempo. Questo accumulo a sua volta può creare deficit di sonno più pronunciati. Considerare le implicazioni per la salute a valle dell’insicurezza abitativa è particolarmente tempestivo date le ricadute economiche della pandemia di coronavirus. I sondaggi nazionali mostrano che molti americani hanno problemi a pagare i loro alloggi, il che potrebbe portare a una maggiore dipendenza da programmi di sicurezza sociale come il welfare nel prossimo futuro, ma ovviamente questi dati si possono proiettare sulle persone di tutto il mondo.
Daniele Corbo
Bibliografia: “Housing insecurity and sleep among welfare recipients in California” by Robert Bozick, Wendy M Troxel, Lynn A Karoly. Sleep
Immagine: TROUBLES (Alexander Ilichev)
Questo è un grosso problema che influisce anche sul sonno!Buona giornata
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Purtroppo al problema materiale se ne aggiunge uno psicologico! Buona giornata a te
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Io ho avuto difficoltà per il sonno quando mi avevano comunicato lo sfratto, e nel poco tempo in cui riuscivo a dormire continuavo a sognare case con tante stanze. Tutto si è risolto quando ho acquistato l’appartamento.
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Ciao Loredana! Sono davvero felice che sia andata a finire bene per te. Buona notte
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