
Un nuovo studio che evidenzia ulteriormente una potenziale causa fisiologica della depressione clinica potrebbe guidare le future opzioni di trattamento per questo grave disturbo della salute mentale. Pubblicato su Frontiers in Psychiatry, i ricercatori mostrano differenze tra la composizione cellulare del cervello negli adulti depressi che sono morti per suicidio e negli individui non psichiatrici che sono morti improvvisamente con altri mezzi. Hanno trovato un numero ridotto di astrociti, evidenziato dalla colorazione della proteina vimentina, in molte regioni del cervello negli adulti depressi. Queste cellule a forma di stella sono importanti perché supportano la funzione ottimale dei neuroni cerebrali. I risultati confermano ed estendono la ricerca precedente che coinvolgeva gli astrociti nella patologia della depressione. Il disturbo depressivo maggiore, noto anche come depressione clinica, provoca una persistente sensazione di tristezza e perdita di interesse, portando a una serie di gravi problemi emotivi e fisici. Con l’approvazione del Research Ethics Board, il team del Douglas Institute (McGill University) ha utilizzato l’analisi post-mortem per aggiungere peso alla teoria secondo cui gli astrociti svolgono un ruolo in questo disturbo. Hanno analizzato gli astrociti nel cervello colorando proteine specifiche presenti nella loro struttura: vimentina e GFAP. La colorazione con vimentina non è stata utilizzata prima in questo contesto, ma fornisce una visione chiara, completa e senza precedenti dell’intera struttura microscopica di queste cellule. Utilizzando un microscopio, hanno contato il numero di astrociti nelle sezioni trasversali del cervello, permettendo di stimare quanti erano in ciascuna regione. Hanno anche analizzato la struttura 3D di oltre trecento singoli astrociti per eventuali differenze. L’analisi post-mortem ha rivelato che nella depressione, sebbene il numero di astrociti fosse diverso, hanno una struttura simile a quella degli individui psichiatricamente sani. Questa ricerca indica che la depressione può essere collegata alla composizione cellulare del cervello. La notizia promettente è che, a differenza dei neuroni, il cervello umano adulto produce continuamente molti nuovi astrociti. Trovare modi che rafforzano queste funzioni cerebrali naturali può migliorare i sintomi negli individui depressi. Questo studio fornisce una forte motivazione per lo sviluppo di farmaci che contrastano l’apparente perdita di astrociti nella depressione. Nessun antidepressivo è stato ancora sviluppato per colpire direttamente queste cellule, sebbene la teoria principale per la rapida azione antidepressiva della ketamina, un’opzione di trattamento relativamente nuova, sia che corregga l’anomalia degli astrociti. La ricerca futura spera di affrontare alcuni limiti dell’attuale studio e di esaminare più a fondo l’associazione degli astrociti con la depressione. Sebbene questo studio sia il più completo finora, è stato condotto solo con campioni di pazienti maschi. Vogliono ampliare questo studio per indagare su campioni di pazienti di sesso femminile poiché è ormai noto che la neurobiologia della depressione differisce in modo abbastanza significativo tra uomini e donne, che riconosce anche il ruolo critico dei donatori e delle loro famiglie. La donazione di tessuti alla ricerca scientifica consente di comprendere meglio le disfunzioni cellulari e molecolari alla base dei disturbi cerebrali, supportando così lo sviluppo di migliori trattamenti di salute mentale. Se tu o qualcuno che conosci soffre di depressione, trova subito aiuto. L’International Association for Suicide Prevention fornisce un elenco di centri di crisi in tutto il mondo che possono offrire supporto nella tua regione.
Daniele Corbo
Bibliografia: “Widespread Decrease of Cerebral Vimentin-Immunoreactive Astrocytes in Depressed Suicides” by Naguib Mechawar, et al. Frontiers in Psychiatry
Immagine: Depression (vincent Ejiofor)
Buongiorno Daniele, è molto interessante questo articolo. Credo sia importante anche parlare del fatto che dalla depressione si può uscire non solo con i farmaci ma anche con delle adeguate e ripeto adeguate sessioni di psicoterapia comportamentale. Scrivo questo perchè il cervello così come i neuroni possono essere influenzati dai nostri pensieri. Un caro saluto
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Ciao Ada! Hai assolutamente ragione, infatti su Orme Svelate pubblico spesso articoli su come il disagio mentale in generale sia curabile con altri fattori rispetto ai psicofarmaci. Parliamo di psicoterapia, alimentazione, natura, famiglia, sport, musica e altri fattori che ci fanno stare bene. Un affettuoso saluto☺️
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Buongiorno Daniele, in realtà mi chiamo Anna, ADA è l’acronimo di arte di ascoltare, di lavoro faccio la Professional Counselor specializzata in benessere personale, relazionale, lavoro-organizzazioni. Un caro saluto anche a te
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Scusami davvero. Buona giornata Anna
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Nessun problema, ci mancherebbe Daniele, era solo per precisare, non mi sono offesa e non avevo necessità di scuse. Un caro saluto
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Era una necessità mia scusarmi, perché conoscevo il tuo nome e sono stato superficiale e non mi piace esserlo… Un affettuoso saluto a te e buon fine settimana.
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Comprendo. Grazie ancora
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Wow!
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Thanks 😊
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