
Oltre agli effetti dello stile di vita, inclusi l’esercizio fisico e la dieta, sull’invecchiamento, la ricerca ha rivolto sempre più la sua attenzione ai potenziali benefici cognitivi degli hobby musicali. Tuttavia, tale ricerca si è concentrata principalmente sugli hobby che coinvolgono gli strumenti musicali. I benefici cognitivi di suonare uno strumento sono già abbastanza noti: tale attività può migliorare la flessibilità cognitiva, o la capacità di regolare e spostare l’attenzione tra diversi processi di pensiero. Tuttavia, i benefici cognitivi del canto corale sono stati finora studiati molto poco. Ora, uno studio recentemente pubblicato sulla rivista PLOS ONE fornisce prove secondo cui il canto corale può generare benefici simili a suonare uno strumento. I risultati mostrano che i cantanti anziani avevano una flessibilità verbale migliore rispetto a quelli del gruppo di controllo, che non avevano il canto corale come hobby. La flessibilità verbale riflette una migliore flessibilità cognitiva. Quelli con una storia più lunga di canto in un coro sperimentano una maggiore sensazione di unione. Lo studio ha anche esaminato i potenziali benefici del canto corale per il benessere emotivo e sociale degli anziani. I questionari utilizzati nello studio hanno dimostrato che coloro che avevano cantato in un coro per un periodo più lungo, più di 10 anni, sentivano una maggiore solidarietà sociale rispetto a quelli con poca o nessuna esperienza di canto corale. Inoltre, i soggetti dello studio che avevano iniziato a cantare in coro meno di 10 anni prima erano più felici della loro salute generale rispetto a quelli con esperienza di canto più lunga e quelli che non cantavano in un coro. È possibile che le persone che sono entrate a far parte di un coro più tardi nella vita abbiano così trovato la motivazione per mantenere la propria salute aderendo a uno stile di vita attivo e sano. Inoltre, le relazioni e le reti sociali fornite dall’essere in un coro tra coloro che lo hanno fatto per più tempo potrebbero essersi affermate come parte integrante della loro vita, quindi apparire come un maggiore sentimento di unione sociale. L’invecchiamento porta con sé cambiamenti nel funzionamento cognitivo e nell’ambiente fisico e sociale degli individui, che hanno tutti un impatto sul loro benessere. Con l’invecchiamento della popolazione, diventa sempre più importante identificare modi per migliorare il benessere e la qualità della vita degli anziani. Il canto corale offre una buona opportunità per sostenere il benessere degli anziani, poiché richiede una funzione esecutiva flessibile e la regolazione dell’attenzione. Il canto corale è facile da fare in pratica, con un piccolo costo. È un’attività che richiede un’elaborazione versatile delle informazioni, poiché combina l’elaborazione di diversi stimoli sensoriali, la funzione motoria relativa alla produzione e al controllo della voce, la produzione linguistica, l’apprendimento e la memorizzazione di melodie e testi, nonché le emozioni suscitate dai brani cantati. Anche la pandemia di coronavirus ha dimostrato l’importanza della musica e del canto per la vita delle persone. Le persone hanno cantato insieme sui balconi e dalle finestre aperte per sollevare il loro umore. Lo studio faceva parte di uno studio longitudinale incentrato sugli effetti a lungo termine del canto corale sulla cognizione e sul benessere emotivo e sociale. È stato realizzato con l’ausilio del dataset iniziale dello studio longitudinale. I dati dello studio sono stati raccolti nell’autunno 2017 con un questionario e con l’ausilio di test neuropsicologici. Allo studio del questionario hanno preso parte in totale 106 cantori di coro e 56 soggetti di controllo, tutti di almeno 60 anni di età. I questionari hanno misurato la cognizione, l’umore, l’impegno sociale, la qualità della vita e il ruolo della musica nella vita quotidiana dei soggetti. Di tutti i soggetti, una sotto-coorte più piccola ha partecipato a uno studio neuropsicologico in cui sono state studiate diverse aree del funzionamento cognitivo.
Daniele Corbo
Bibliografia: “Beneficial effects of choir singing on cognition and well-being of older adults: Evidence from a cross-sectional study” by Emmi Pentikäinen et al. PLOS ONE
Immagine: Choir I (Grażyna Smalej)
Leggo e mi vengono in mente gli anziani conosciuti durante il nostro viaggio in Australia. Sorvolando la loro tranquillità sociale, gli anziani ballano molto, cantano sia singolarmente che in coro e sono molto vitali.
Abbiamo trascorso due giornate con un gruppo di anziani e siamo stati benissimo. Con una in particolare siamo rimasti in contatto, Caterina 90 anni, ci ha mandato le foto del suo compleanno mentre canta canzoni italiane, calcola che insegna musica, canto e religione per due giorni a settimana in una scuola come volontaria.
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È meravigliosa questa esperienza che hai raccontato! Grazie
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