
Mi chiedo quando i vivi smetteranno di esser morti,
un ciocco che arde lentamente non riscalda
ma sta lì solo e non brucia
e neanche i legni secchi si infiammano,
chi è vicino non sente strepitare
dorme insieme al fuoco,
si abbandona ad un torpore lento
che sfuma in un pianto antico privo di amore.
Ricordo un treno che fischia in lontananza
che mi parlava di partenze e cambiamenti,
oggi anche il passero ha paura di cantare
e non annuncia più la domenica di festa,
il suo silenzio porta via le speranze di risveglio
di una società che va a rilento
e divora le opportunità di chi ancora non nasce,
ma io che a novembre guardo nelle case goloso di Natale
ho dentro di me luci ad intermittenza
che colorano anche l’angolo più buio e tenebroso
e aspetto sicuro che la vita si risvegli.
Daniele Corbo
Immagine: Future memories (Ella Mezule)
Molto bella e attuale.
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Grazie cara Rita!
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Bella e profonda
Purtroppo non sempre è facile comportarsi da “vivi”
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Grazie cara Luisa! Si è vero è difficile comportarsi da vivi ma vale la pena provarci
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💙😘💙
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😘❤️
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Molto bella, 👍.
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Grazie cara Eleonora. Buona giornata
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☺️. Buona giornata anche a te, 🙂.
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te la rubo per il Domenicale del 14 marzo
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Te la dono molto volentieri!
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👏👏👏
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Ciao Lucetta, grazie
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