
La somiglianza tra i ricordi è una causa primaria di interferenza e dimenticanza. Esagerare le sottili differenze tra i ricordi è quindi un potenziale meccanismo per ridurre le interferenze. Per ricordare eventi simili, il cervello esagera la differenza tra loro. Ciò si traduce in modelli di attività cerebrale divergenti ma migliori prestazioni di memoria, secondo una nuova ricerca pubblicata sul Journal of Neuroscience. La memoria è soggettiva. Persone diverse ricordano lo stesso evento in modi unici e le persone esagerano la differenza tra eventi simili nella loro vita. Tuttavia, questo tipo di pregiudizio può essere vantaggioso quando aiuta il cervello a distinguere tra cose simili e prevenire la confusione. In uno studio di un team dell’University of Oregon i partecipanti hanno memorizzato diverse serie di volti accoppiati con oggetti colorati. Alcuni oggetti erano identici tranne che per lievi differenze di colore. All’inizio della formazione, i partecipanti hanno avuto difficoltà a distinguere le coppie quando gli oggetti erano quasi identici. Tuttavia, dopo due giorni di prove e test, le prestazioni sono migliorate. Ai partecipanti è stato quindi mostrato un volto e hanno immaginato l’oggetto corrispondente mentre i ricercatori hanno misurato la loro attività cerebrale con fMRI. Il richiamo di due oggetti simili ha prodotto diversi modelli di attività nel solco intraparietale, un’area del cervello coinvolta nell’aspetto soggettivo della memoria. Più l’attività cerebrale è dissimile, migliori sono le prestazioni di memoria dei partecipanti e più hanno esagerato la differenza di colore in un test post-scansione. Questi risultati forniscono una visione unica di come viene risolta l’interferenza della memoria e implicano in modo specifico la corteccia parietale laterale nel rappresentare le distorsioni della memoria specifiche.
Daniele Corbo
Bibliografia: “Adaptive Memory Distortions Are Predicted by Feature Representations in Parietal Cortex” by Yufei Zhao (赵雨菲), Avi J. H. Chanales and Brice A. Kuhl. Journal of Neuroscience
Immagine: Sweet Memories (Evelyn Hamilton)