
Un nuovo studio coordinato dall’Università di Trento mostra gli effetti benefici di un programma intensivo sulla felicità. I risultati hanno mostrato che diverse misure di benessere psicologico sono gradualmente aumentate tra i partecipanti dall’inizio alla fine del corso. Ciò era particolarmente vero per la soddisfazione della vita, il benessere percepito, l’autoconsapevolezza e l’autoregolazione emotiva.
I partecipanti allo studio hanno anche riportato una significativa diminuzione dell’ansia, dello stress percepito, dei pensieri negativi, della ruminazione e delle tendenze alla rabbia. I ricercatori hanno osservato, contemporaneamente, miglioramenti negli aspetti positivi e una riduzione delle emozioni negative, sia a breve termine che longitudinalmente durante tutto il programma.
La formazione che hanno proposto ai partecipanti è stata ispirata dall’idea – presente nella tradizione filosofica sia occidentale che orientale – che la felicità sia indissolubilmente legata allo sviluppo dell’equilibrio interiore, una prospettiva più gentile e aperta di sé, degli altri e del mondo , verso una migliore comprensione della mente e del cervello umani. In questo percorso formativo c’è bisogno da un lato dello studio teorico della filosofia e della scienza, e dall’altro delle pratiche di meditazione. Lo studio è stato condotto nell’arco di nove mesi (con sette fine settimana teorici/ pratici e due ritiri di meditazione) presso l’Istituto Lama Tzong Khapa di cultura tibetana a Pomaia (Italia). Per la parte teorica, i partecipanti hanno assistito a una serie di presentazioni e guardato alcuni corsi video, e preso parte a discussioni aperte su argomenti di psicologia, neuroscienze, storia del pensiero occidentale e filosofia di vita del buddismo.
Gli argomenti scientifici includevano la neuroplasticità, i circuiti cerebrali dell’attenzione e della mente errante, lo stress e l’ansia, il dolore e il piacere, le emozioni positive e negative, il desiderio e la dipendenza, il senso di sé, l’empatia e la compassione. Per la parte pratica sono stati proposti una serie di esercizi, tratti da diverse tradizioni contemplative, buddiste e occidentali (ad esempio meditazione sul respiro, meditazione analitica, diario personale). Negli ultimi anni, escludendo le “ricette” che scambiano la felicità per l’edonismo e l’ossessione New Age per il pensiero positivo, la ricerca ha dimostrato che le pratiche di meditazione hanno importanti benefici per la mente, mentre gli studi sulla felicità e sulla saggezza sono stati scarsi.
In tempi come questi, pieni di cambiamenti e incertezze, è fondamentale studiare scientificamente come le tradizioni filosofiche occidentali e orientali, insieme alle più recenti scoperte sulla mente e sul cervello, possano essere integrate con pratiche contemplative in modo secolare. L’obiettivo è dare alle persone sane l’opportunità di lavorare su se stesse per sviluppare la felicità autentica, non l’edonismo o la felicità superficiale. Con questo studio hanno voluto fare un piccolo passo in questa direzione.
Daniele Corbo
Bibliografia: “The Art of Happiness: An Explorative Study of a Contemplative Program for Subjective Well-Being” by Nicola De Pisapia et al. Frontiers in Psychology
Immagine: Happiness (Plop Maria)
E’ una notizia meravigliosa, da inizio di primavera 🌺🌺🌺🌺🌺
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È vero 😊😘
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Articoli come questo mi confortano sempre e mi fanno essere meno pessimista sul futuro.
Pensare che tutto sommato se all’umanità intera fossero insegnati ( fin da bambini sarebbe molto importante ) alcuni concetti avremmo buone probabilità di raggiungere uno stato globale più umano e giusto oltre che soddisfacente.
Non possiamo nasconderci però che moltissime componenti sociali remano contro, per esempio come si fa a far capire a giovani coppie moderne che la felicità non è prendere un aereo e andare a mangiare una aragosta su una spiaggia delle Maldive ma invece condividere un pasto frugale nel proprio piccolo giardino guardando la natura sbocciare?
Quante leggi economiche attualmente in auge e quanti pregiudizi e luoghi comuni dovremmo buttare nel cestino per apprezzare la semplicità e la felicità gratis ( o quasi gratis ) di un precedente articolo a cui peraltro lei ha allegato la stessa immagine, non a caso.
Quindi va benissimo che la scienza studi come funzionano la meditazione e l’autocontrollo che ho riscontrato soprattutto in alcuni movimenti orientali, che si trovi una onesta sinergia positiva perché non tutto il moderno è vero e non tutto l’antico è falso e antiquato.
Avanti così decisi e tenaci.
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Quanto sono d’accordo col suo commento!!! L’educazione alla felicità da trovare nelle cose più semplici e vicine e naturali andrebbe fatta in ogni contesto, incluse le scuole, secondo me. Grazie
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Niente di più vero
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Grazie mille del commento!
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Posti sempre articoli e riflessioni molto interessanti!!
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Grazie di cuore! Complimenti davvero graditi😊
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Wonderful! I couldn’t agree more!
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Thanks 😊
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“La formazione che hanno proposto ai partecipanti è stata ispirata dall’idea – presente nella tradizione filosofica sia occidentale che orientale – che la felicità sia indissolubilmente legata allo sviluppo dell’equilibrio interiore”… riporto un pezzo dell’articolo.
Sì proprio così e prima di tutto è necessario scoprire cosa sia l’equilibrio interiore, quel benessere sottile e costante che non ti fa trasalire e spavemtare di fronte all’inaspettato, etc. una conquista dopo l’altra.
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Esatto, condivido completamente il tuo commento. Buona giornata Augusta
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