
L’estate arriva improvvisa, dopo giorni di pioggia, frutti immaturi, desideri in boccio. Esplode nel suo giallo, nei temporali, nei ricordi, nel canto delle cicale, nella ricerca di un sole lontano, nel fresco del bosco mentre il cielo brucia e cancella dolori.
In estate si ha il desiderio di fuggire dal tempo ed allora voglio raccontarvi, con l’aiuto degli artisti dell’Atelier Spazio Arte, una piccola fuga in immagini e poesia.
Simonetta Fantoni

Guardai la strada color paglia del paese
senza odore, senza meta, senza impronte,
pareva dissolversi nella calura immobile
chissà se il dio dei venti si è dimenticato
di respirare quel giorno
o giocò a trattenere il fiato
perché imparassi a camminare senza spinte;
non feci passi né inventai percorsi
immaginari
come la cicala cominciai a vibrare.
Simonetta Fantoni da Dove vanno le parole
(quadro Giuliana Busi)

Un piccolo racconto di sabbia
ed un diadema di conchiglie
è tutto ciò che voglio oggi
e una scatola di voci.
Simonetta Fantoni da Dove vanno le parole
(quadro Elena Bonassi)

Villa di Chiavenna, estate del ‘79
Chi perdonerà l’ingenuità che ci sorprese acerbi
sulla salita erta, quella della chiesa
le molte tappe e le risate un po’ sfrontate
di quell’estate strana del ’79?
E della promessa di incontraci lì
dopo vent’anni
testimoni gli sparuti fiori viola
intrappolati nei muretti a secco
e le fontane grigie, i fazzoletti
lavati con energiche strigliate.
Ed io, sempre guardando di sottecchi
quella lontana nube nera
e poi a scrutarvi dentro gli occhi belli e strafottenti
amandovi, ad uno ad uno domandavo:
-Ehi voi, dite davvero?
Ma abbassavo lo sguardo già pentita
della chiaroveggente e oscura profezia.
Dovranno infine perdonarci tutti
per non aver mantenuto la promessa:
le assenze, due, a distanza
più che giustificate
smarriti gli altri dentro un mondo rovesciato
dove l’origine non nasce mai da un punto
forse è della fine di un altro “stato”
una porta che si apre senza cigolare
una felicità che quando esplode
fa già male.
Valeria Raimondi, fondatrice Movimento poeti del sottosuolo
(quadro Donatella Saiani)
Estate

È riapparsa la donna dagli occhi
socchiusi
e dal corpo raccolto, camminando
per strada.
Ha guardato dritto tenendo la mano,
nell’immobile strada. Ogni cosa è riemersa.
Nell’immobile luce del giorno lontano
s’è spezzato il ricordo. La donna ha
rialzato
la sua semplice fronte, e lo sguardo
d’allora
è riapparso. La mano si è tesa alla
mano
e la stretta angosciosa era quella
d’allora.
Ogni cosa ha ripreso i colori e la vita
allo sguardo raccolto, alla bocca
socchiusa.
Cesare Pavese
(disegno Gianpietro Del Bono)

Erbe dell’estate
degli antichi guerrieri
reliquie di un sogno.
Matsuo Bosho
(quadro Simonetta Fantoni)
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