
Il dolore cronico è una condizione debilitante che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. È urgentemente necessaria una migliore comprensione della fisiopatologia del dolore cronico. Uno studio del Ganter Lab recentemente pubblicato su Molecular Pain, una rivista medica ad accesso aperto e sottoposta a revisione paritaria che copre tutti gli aspetti della ricerca sul dolore, ha contribuito a soddisfare tale esigenza.
Lo studio, volto a comprendere meglio il dolore cronico, è stato finanziato dal National Institutes of Health. Quando si verifica una lesione, la soglia del dolore viene ridotta e viene prodotto un segnale di dolore aumentato. Questo processo è chiamato sensibilizzazione nocicettiva. Questa sensibilizzazione migliora il processo di recupero e normalmente si attenua dopo che la lesione è guarita. Tuttavia, può verificarsi una disregolazione che si traduce in una sensibilizzazione che persiste dopo che la lesione è guarita e si pensa che perpetui il dolore cronico.
Utilizzando un moscerino della frutta come organismo oggetto di studio, il documento descrive i progressi compiuti dai ricercatori nella comprensione di come una catena di eventi biochimici aiuti i nocicettori, neuroni sensoriali che allertano il sistema nervoso a stimoli potenzialmente dannosi come la pressione meccanica o il calore nocivo, a aumentare la loro sensibilità dopo l’infortunio. Due componenti di questa catena di eventi, chiamati pathway della proteina morfogenetica ossea (BMP), agiscono nel nucleo del nocicettore per cambiare il modo in cui questo neurone esprime, o trascrive, i suoi geni. Prima che si verifichi una lesione, un componente chiamato Brinker sembra reprimere l’espressione dei geni che promuovono il dolore. Quando Brinker viene rimosso sperimentalmente dal nocicettore, diventa ipersensibile, anche in assenza di lesioni. D’altra parte, un altro componente chiamato Schnurri sembra consentire l’espressione dei geni che promuovono il dolore. Quando Schnurri viene rimosso sperimentalmente dal nocicettore, diventa incapace di diventare ipersensibile dopo una lesione.
Questi risultati indicano che i regolatori della trascrizione correlati a Brinker svolgono un ruolo cruciale nella formazione della sensibilizzazione nocicettiva e possono quindi rappresentare nuovi preziosi bersagli per i farmaci antidolorifici. Questi dati rivelano anche il potenziale per lo sviluppo di approcci più mirati alla gestione del dolore cronico, comprese considerazioni per identificare le popolazioni a rischio per lo sviluppo di stati di dolore cronico e l’erogazione di trattamenti che prevengano il verificarsi di questa condizione.
Daniele Corbo
Bibliografia: “The brinker repressor system regulates injury-induced nociceptive sensitization in Drosophila melanogaster” by Geoffrey Ganter et al. Molecular Pain
Immagine: chronic pain (Cecile Pardigon)
Dolore cronico… Che brutta compagnia 😢
Ciao Daniele
Vicky
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Mi dispaice tanto…ti mando un abbraccio fortissimo❤️
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