
Dai presunti rischi dei vaccini al fatale uso improprio dell’ivermectina, la disinformazione ha posto ostacoli significativi nella battaglia contro il COVID-19. Sebbene le etichette di avvertimento sui contenuti abbiano dimostrato di dissuadere le persone dal condividere le cosiddette “fake news”, ciò non è vero per tutti.
Una nuova ricerca della Fuqua School of Business della Duke University identifica un tipo di personalità specifico che non solo ha maggiori probabilità di condividere informazioni errate, e non è scoraggiato dal condividerlo anche dopo essere stato avvertito che potrebbe essere falso. Lo studio, pubblicato nel Journal of Experimental Psychology: General, ha mostrato che i partecipanti con convinzioni politiche liberali e conservatrici condividevano in una certa misura notizie errate. Ma i conservatori che hanno anche ottenuto un punteggio basso in termini di coscienziosità si sono impegnati in tale comportamento in misura maggiore: erano più propensi dei liberali o dei conservatori più coscienziosi a condividere informazioni fuorvianti, secondo la ricerca.
La coscienziosità si riferisce alla propensione di una persona ad essere diligente, affidabile, rispettosa, prudente, controllare i propri impulsi e seguire le norme sociali. L’obiettivo della ricerca è fornire una comprensione più profonda e le sfumature tanto necessarie alla luce di oltre una dozzina di studi dal 2018 che hanno concluso che, in generale, i conservatori hanno maggiori probabilità dei liberali di credere e condividere la disinformazione. La polarizzazione politica è molto alta in questo momento, quindi la ricerca esistente presenta una generalizzazione problematica. Se dipingiamo ogni conservatore con lo stesso pennello, stiamo solo favorendo la polarizzazione politica. In questa ricerca, sostengono che gli effetti sono molto più sfumati e limitati a un piccolo sottoinsieme di persone con valori conservatori.
In otto studi con oltre 4.600 partecipanti, i ricercatori hanno esplorato numerosi fattori che potrebbero portare le persone a condividere informazioni errate, anche dopo essere state avvertite che potrebbero essere false. La ricerca ha mostrato che la coscienziosità gioca un ruolo significativo. La coscienziosità è uno dei cinque tratti che compongono la personalità, secondo la teoria dei “Big Five” ampiamente citata in psicologia originaria degli anni ’80. I Big Five sono stati utilizzati per indagare su argomenti che vanno dal funzionamento delle persone nei team di lavoro alla suscettibilità di una persona al morbo di Alzheimer. Per determinare la coscienziosità, i partecipanti hanno completato un questionario di 60 elementi che ha misurato questo tratto su una scala a sette punti.
Con sorpresa dei ricercatori, i dati hanno mostrato che quei conservatori che condividevano la disinformazione lo facevano indipendentemente da quanto tempo trascorrevano sui social media, dal fatto che supportassero le idee nella storia falsificata o anche perché stavano cercando di allineare il loro supporto con un particolare figura politica. L’analisi ha rilevato che i partecipanti che condividevano rapporti errati erano guidati dal desiderio di creare il caos. Sono rimasti scioccati nel vedere che questo non aveva nulla a che fare anche con la sfiducia nei confronti dei media mainstream. Aveva più a che fare con la loro insoddisfazione per le attuali istituzioni politiche e sociali e il desiderio di abbatterle a favore dell’anarchia. Purtroppo, questo desiderio non viene placato anche quando il partecipante ha visto un avvertimento che la storia che stavano condividendo avrebbe potuto essere falsa.
Quindi una domanda fondamentale per il futuro è se c’è qualcosa che può aiutare a ridurre questo comportamento, magari affrontando il desiderio di caos di questi individui. I ricercatori sperano che il pubblico trarrà un messaggio specifico dai risultati – che una combinazione di personalità e convinzioni politiche – non solo convinzioni politiche – influenza se le persone perpetuano informazioni false. La coscienziosità sembra essere un fattore veramente importante che determina il rapporto tra l’ideologia politica di una persona e se condivide la disinformazione. Quel comportamento è quasi completamente scomparso nelle persone con livelli più elevati di coscienziosità.
Daniele Corbo
Bibliografia: “Of pandemics, politics, and personality: The role of conscientiousness and political ideology in the sharing of fake news” by Hemant Kakkar et al. Journal of Experimental Psychology: General
Immagine: Fake news (Pierre Poulin)
domanda priva di polemica: ma, liberale, non è in qualche modo sinonimo di conservatore? cosa si intende per liberale? progressista? oppure il liberale modello giolittiano? o cos’altro?
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Negli USA i due poli politici vengono indicati con conservatori e democratici/liberali/progressisti.
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ok, che è comunque un’accezione abbastanza diversa rispetto a quello che si intende in Italia, e in parte in Europa, giusto?
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Si è vero, decisamente.
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Presunti rischi dei vaccini… perché presunti? Non esistono medicinali privi di rischi.
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“Presunti” perché è riferito ai rischi inventati, non a quelli reali.
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E quali sarebbero quelli inventati?
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