L’infiammazione o l’infezione infantile potrebbe essere una causa di depressione e psicosi?

Child Worker Painting by Angelo Marcelli |

Un numero crescente di ricerche suggerisce che infezioni, infiammazioni e cambiamenti metabolici nella prima infanzia potrebbero contribuire a disturbi psichiatrici, forse attraverso effetti durante periodi critici di sviluppo del cervello. Nuove prove su come i fattori di rischio “immunometabolici” nell’infanzia possono influenzare lo sviluppo della depressione e dei disturbi psicotici nell’età adulta sono presentate nel numero speciale di gennaio/febbraio della  Harvard Review of Psychiatry. Se confermata, questa linea di ricerca potrebbe portare a nuovi approcci per il trattamento della depressione e della psicosi negli adulti e forse a sforzi per prevenire questi disturbi prendendo di mira i fattori di rischio immunometabolico della prima infanzia.
Lo studio è uno dei sette documenti speciali che esplorano i possibili collegamenti tra infiammazione e disturbi della salute mentale. Precedenti ricerche hanno suggerito che le infezioni materne e infantili possono essere correlate al successivo sviluppo di diagnosi psichiatriche, in particolare disturbi psicotici come la schizofrenia. Altri studi hanno collegato i marcatori dell’infiammazione durante l’infanzia e l’adolescenza all’aumento dei tassi di depressione e psicosi nell’età adulta. Tuttavia, queste associazioni appaiono molto complesse, con specifici marcatori infiammatori legati al successivo sviluppo di specifici tipi di sintomi.
La ricerca ha anche suggerito collegamenti tra alterazioni metaboliche e disturbi psichiatrici. In particolare, un aumento dell’indice di massa corporea (BMI) e del grasso corporeo sembrano essere associati a un aumento del rischio di depressione, mentre un BMI inferiore può essere collegato a un aumento del rischio di disturbi psicotici. Altri studi suggeriscono che i giovani con squilibrio dell’equilibrio glucosio-insulina possono essere maggiormente a rischio di psicosi tardiva, mentre la depressione può portare a una successiva disregolazione glucosio-insulina. I cambiamenti infiammatori e metabolici potrebbero interagire con altri fattori che influenzano lo sviluppo di disturbi psichiatrici, in particolare predisposizioni genetiche ed esperienze avverse o maltrattamenti durante i primi anni di vita. 
Insieme, questi risultati suggeriscono che livelli più elevati di infezione, infiammazione e alterazioni metaboliche comunemente osservati nelle persone con depressione e psicosi potrebbero essere una causa, piuttosto che semplicemente una conseguenza, di questi disturbi. Richiedono approcci di ricerca innovativi per valutare la natura causale ei meccanismi di queste associazioni. Sono necessari anche studi interventistici per testare la potenziale utilità di prendere di mira le alterazioni immunometaboliche nella prima infanzia per prevenire la depressione e la psicosi degli adulti”, aggiungono i ricercatori. 
Alcuni gruppi di pazienti potrebbero trarre beneficio dal trattamento con farmaci antinfiammatori, sebbene finora gli studi clinici di questo approccio abbiano prodotto risultati contrastanti. Questo numero speciale  dell’Harvard Review of Psychiatry  affronta questo intrigante argomento della psicoimmunologia da varie prospettive, riflettendo la natura interdisciplinare del problema in questione. Gli argomenti riassumono la complessità della connessione infiammatoria-cervello mentre stabiliscono che l’infiammazione può essere causale in un sottoinsieme di disturbi psichiatrici e non segue la categorizzazione delineata nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Nonostante questi numerosi progressi, molto rimane ancora sconosciuto e sono necessarie ulteriori ricerche per migliorare l’applicabilità clinica di questi risultati. Gli argomenti chiave per la ricerca futura includono l’identificazione di diversi “sottotipi infiammatori” di disturbi psichiatrici per aiutare a sviluppare strategie di trattamento specifiche e potenzialmente l’utilizzo del riconoscimento e del trattamento precoci per prevenire l’infiammazione cerebrale di basso grado durante lo sviluppo.

Daniele Corbo

Bibliografia: “Prenatal and Childhood Immuno-Metabolic Risk Factors for Adult Depression and Psychosis” by Nils Kappelmann et al. Harvard Review of Psychiatry

Immagine: Child Worker (Angelo Marcelli)

5 commenti Aggiungi il tuo

  1. vincenza63 ha detto:

    Ciao Daniele 😊
    Un post davvero interessante.
    Grazie! Come stai?

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    1. Ciao Vincenza! Grazie mille, abbastanza impegnato in questo periodo ma non mi lamento. Tu?🤗

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      1. vincenza63 ha detto:

        Impegnata con la nuova casa! 💛
        Il covid rallenta i lavori

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      2. Ne verrai a capo, un po’ di pazienza. E auguri per la nuova casa!

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      3. vincenza63 ha detto:

        😊😊😊

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